sabato 28 settembre 2013

Della serie: "Capitano tutte a me"

Oh ragazze.
I tempi dei miei post giornalieri sembrano essere finiti accidenti >.<
Questi giorni sono stati di PURO TERRORE.
Vi capita mai di pensare: "Ma uffa, perchè sono sempre io la sfigata di turno?", magari in quei momenti pieni di cose da fare che tutti riescono a gestire e noi no, perchè veniamo sempre scelte dalla sfiga per pagare il prezzo della nostra ingenuità.

L'altro giorno sono andata a ritirare le tesi stampate: ero tutta contenta. Arrivo a casa, mi collego per verificare che la tesi che dovevo mandare in segreteria era stata ricevuta e mi ritrovo una mail della segreteria che mi dice: "Siamo stati informati che lei ha anche un secondo relatore. La preghiamo di inserirlo nella prima pagina della tesi". Panico.
1) Non pensavo nemmeno esistesse un "secondo relatore"
2) Il "secondo relatore" in questione (ovvero la povera ragazza che si è sorbita le mie crisi durante tutta la stesura della tesi) non mi ha mai detto che lei sarebbe stata il secondo relatore
3) Il giorno prima di stampare ero passata dal relatore e figuriamoci se lui mi aveva detto qualcosa!

Ma non è finita qui. Vi tralascio i dettagli, la sostanza è che c'erano altri due errori in copertina dettati dalla mia stupida tendenza a fidarmi di quelli che io reputo "più intelligenti di me". La mia "seconda relatrice" mi aveva mandato il frontespizio già fatto e io non sono mica stata lì a controllarlo, temendo che avrei potuto fare pasticci. Non avrei dovuto fidarmi, cavolo!

Morale della favola: ho dovuto far stampare altre 3 copie e quindi mi ritrovo con un milione di tesi, un sacco di soldi buttati via e un rancore represso. Anzi, non molto represso dato che quel fatidico pomeriggio l'ho passato a piangere e a prendere in seria considerazione la possibilità di buttarmi dal balcone. I miei pensieri erano del tipo: "Se non sono capace nemmeno di fare il frontespizio figuriamoci se mi merito di laurearmi".

Ma poi, grazie a dio, i pensieri della terapia si sono attivati e ho iniziato a riprendermi. Comunque, sinceramente a oggi, anche se è passato pochissimo tempo, ne parlo molto meno angosciata e in generale mi è passata. Comunque, spero nei prossimi giorni di non avere più sorprese di questo tipo e di poter scrivere di più :P


Una piccola precisazione sul vestito visti i commenti del precedente post... in realtà non è un tailleur, è un pantalone blu che io ho abbinato ad una giacca dello stesso blu che però ha delle screziature bianche... in generale è si elegante però niente di eccessivo ecco! Noi dato che abbiamo due lauree (la triennale e la magistrale) alla prima ci vestiamo come i barboni, alla seconda invece dato che è più "seria" tendiamo a metterci un pochino meglio :P

mercoledì 25 settembre 2013

Chi non muore si rivede!

Ciao ragazze!
Questi giorni sono stati pienissimi di cose da fare e non ho avuto il tempo di collegarmi!
Come al solito sono divisa da sentimenti contrastanti... vi avessi scritto ieri lo stesso post avrei detto che andava benissimo e che finalmente mi sembrava di migliorare, invece oggi mi è tornato il calo depressivo e con lui il craving fortissimo.
Stanotte alle 5 mi sono svegliata da un sogno in cui mi abbuffavo di nutella e per la successiva ora ho continuato a pensare di andare in cucina a mangiare qualcosa. E' stato bruttissimo, perchè non mi era mai capitato prima di avere questa "voglia notturna". Ovviamente non mi sono alzata e, per fortuna, dopo un po' mi sono riaddormentata.

I giorni scorsi sono stati belli perchè ho avuto occasione di passare bei momenti col mio ragazzo e mia mamma, fare una buona seduta terapeutica, andare a stampare la tesi, ricominciare la palestra e vedere che i miei vecchi compagni si ricordano di me e sono felici di vedermi, non scioccati perchè ho messo 2 chili dall'ultima volta che ci siamo visti (credo che non se ne sia accorto nessuno)....

Tuttavia, oggi ho fatto la prova del tailleur della laurea con le scarpe e... quando mi sono guardata allo specchio sono scoppiata a piangere. Sono grossa, grassa, enorme. La mia preoccupazione è: occuperò tutta la sala lauree. Odio queste forme, odio il fatto che il mio corpo sembri così grosso rispetto alla testa e soprattutto - probabilmente sono una delle poche ragazze al mondo - odio il mio seno.
Sono bassa (158 cm) eppure ho quasi una quarta di seno, una terza abbondante diciamo. E' troppo, troppo grosso, spunta dovunque e io lo detesto. Quando ero anoressica, ovviamente, avevo perso peso anche lì e avevo una seconda. Mi piacevo perchè tutto era proporzionato. Ero piccina, seno piccolo, pancino piatto, gambine... ero tutta ina. Adesso sono tutta ona.
Uffa... oltretutto già sarà un giorno angosciante, dovrò discutere di fronte a 8 super professori mentre dietro c'è tutta la mia famiglia che mi guarda; in più, io sarò imbarazzatissima e non mi sentirò a mio agio col vestito e sono certa che qualunque commento su questo verrà interpretato come negativo e io mi sentirò ancora peggio e........ (parte il loop di pensieri negativi che vi risparmio).

Insomma. Oggi la depressione è galoppante. Ho avuto momenti di craving talmente forte che mi stavo mangiando le mani, altri momenti di piena intenzione di digiunare.
Ho rinunciato sia al craving che al digiuno.

Sono qui, con gli stessi problemi di 8 anni fa solo per un motivo, ovvero il fatto che ho continuato a dargli retta. Ora basta. Sono così e non ci posso far niente. Mi vedo grassa e "va bene", per ora l'alimentazione è ok, se continuo così probabilmente vedrò qualche risultato.
Vedremo.

Domani ho la pesata con la dietista... sono molto angosciata. Ma passerà anche questa.

Un abbraccio a tutte,

Lis.

venerdì 20 settembre 2013

Uffaaaaaaaaaaaa

Oggi è una giornata di quelle toste.

Ho avuto la brillante idea di pesarmi... ieri le mie cose sono finite quindi mi sono sgonfiata, ho fatto una montagna di cacca prima di colazione (scusate la schiettezza) e quindi ho pensato: "Perchè no?" beh... perchè... perchè sono una grassa vacca accidenti!
Sono 54.5, di nuovo.
Una parte di me avrebbe voglia di implodere, l'altra parte cerca di rassicurare la prima dicendo: Tesoro, stai facendo piccoli passi avanti, si, ma finchè le tue abbuffate prevedono di consumare il fabbisogno calorico di due uomini obesi non puoi aspettarti grandi cambiamenti...
già.
Il problema è che questo mio nuovo status quo mi sta sbarellando di brutto perchè non riesco nemmeno più ad andare in palestra. Sapere che persone che l'anno scorso mi avevano vista con 6 chili in meno mi vedano di nuovo e si accorgano della mia immensa adiposità, mi mette un'angoscia tremenda. Sto facendo step in casa, 30 minuti al giorno circa e non voglio aumentare troppo perchè altrimenti le ginocchia cominciano a "cigolare"... insomma, è un gatto che si morde la coda.

Come se non bastasse, oltre a gestire questa orrenda notiziaccia oggi mi aspetta:
1) Un pomeriggio in compagnia del mio ragazzo col quale la situazione non si è risolta e ha dato spazio ad una tensione che si può toccare con mano;
2) Una serata a casa del mio ragazzo, a cena con i suoi genitori. Sono angosciatissima perchè, al contrario di Lauretta che quando parlava della suocera che le preparava le cose apposta per lei mi ha fatto cadere la mandibola, la mia "suocera" è una vera stronza. Le poche volte che sono andata da loro e il mio ragazzo mi diceva: "Mangiamo la pizza, così non ti angosci" lei decideva all'ultimo minuto che la pizza non andava bene e preparava primi, secondi, contorni e dolci. Stasera sono "obbligata" ad andare per varie ragioni e spero veramente che vada tutto bene. Il mio ragazzo ieri mi ha detto che ha suggerito a sua mamma di fare un solo piatto, in modo da non mettermi ansia, ma so già che non lo farà. Oltretutto, anche loro non mi vedono da parecchi mesi perciò sono angosciatissima di quello che diranno su di me (perchè anche loro di solito non si risparmiano commenti. Quando ero anoressica, anche se non dimagrivo, ogni volta che sua mamma mi vedeva doveva dirmi: "Come sei sciupata..." ... adesso ho paura del: "Uau, ora si che sei bella pienotta!" oh, dio >.<)

Ho voglia di piangere e odio me stessa perchè in questi momenti penso: "Era molto meglio quando ero anoressica". Già. Molto meglio. Che testa di cazzo che sono.

Day 17

Day 17: What have you done so far to keep yourself going?
Mah, fin'ora non è che sia stata sempre sulla retta via... i miei work in progress sono:
- Cercare di credere di più in me stessa e nelle mie idee
- Trovarmi per amarmi per ciò che sono
- Smetterla di pendere dalle labbra altrui e provare a vivere in autonomia

Oggi devo dire che è andata piuttosto bene. Il mio D.A. ha previsto:
Colazione: 30 gr di crusca + 150 ml latte scremato
Spuntino: 1 mela piccola
Pranzo: 100 gr philadelphia balance, 4 crackers integrali, verdure miste, 2 lingue di gatto
Merenda: 1 pera grossa e 1 yogurt
Cena: 90 gr di sgombro al naturale, verdure miste, 1 fetta e mezza di pane ai cereali, 2 pesche e 1 mini muffin al cioccolato fatto da me, del quale vi lascio la ricetta perchè ha davvero poche calorie rispetto a un muffin normale!!

x 11 Muffin:
120 gr di farina (io ho usato quella integrale)
50 gr di zucchero (io ho usato quello di canna)
30 gr di granella di nocciole
150 ml di latte scremato
1 cucchiaio di olio
3 cucchiai di cacao amaro
mezza bustina di lievito.
Procedimento: unire tutti gli ingredienti secchi in una ciotola; unire l'olio e il latte in un'altra ciotola e poi aggiungerli al composto secco. Riempire i pirottini di carta per circa 2/3. Preriscaldare il forno a 180° e infornare per 20/25 minuti. 
Kcal per muffin: 94
Ovviamente, se si toglie la granella di nocciole si risparmiano ben 180 kcal (cioè sarebbero 78 kcal a muffin) per cui a voi la scelta :) 

ed eccoli qua:




Day 16 (ieri) + angoscia, ansia e nuovi alleati (che speriamo non siano mercenari)

Day 16: Picture of a non-food reward that you enjoy.


Ieri mi sono fatta le unghie, ed era veramente ora dato che lo smalto precedente cadeva in pezzi. Sarò stupida, ma non ho ancora capito come si fa a fare l'effetto delle righe con questo smalto: io tengo la calamita vicino all'unghia subito dopo aver steso lo smalto, ma non fa assolutamente nulla o.O boh, sarò incamata io (ovviamente la foto non è mia!)

Allora... quante cose da raccontare. Andiamo con ordine.

Angoscia e ansia. Derivano dalla tesi. Mi sono stupita che non ne ho ancora parlato, ma dato che oggi è venerdi e mi sto letteralmente cagando addosso (almeno l'ansia fa da lassativo, rallegriamoci) ho deciso di parlarvene.
L'1 ottobre è il termine ultimo per presentare la tesi in segreteria completa di microfiches (la vaccata più grande della storia delle tesi magistrali). Per stampare tutto ci vogliono circa 2 giorni: se porti le cose lunedi te le consegnano mercoledi, per intenderci. Io odio profondamente fare le cose all'ultimo minuto, e questo è il motivo per cui ho deciso di laurearmi ad ottobre. E invece... devo comunque fare le cose di fretta! Ho portato la tesi al mio relatore lunedi, ma lui l'ha ricevuta martedi e ad oggi non mi ha ancora risposto. Io speravo ardentemente mi rispondesse ieri, di modo tale che, se avessi avuto correzioni da fare, le avrei fatte ieri sera, oggi sarei andata da lui per eventuali chiarimenti e lunedi avrei potuto stampare tutto. Invece ieri non mi ha cagata di striscio, e sebbene siano solo le 9.10 di venerdi mattina ho la sensazione che nemmeno oggi mi risponderà.
E io potrei morire se questo succedesse! Settimana prossima è una settimana infernale perchè sia lunedi che martedi sono tutto il giorno in giro per cose varie (terapia, colloquio di tirocinio, dentista) e quindi non avrò tempo di fare pressochè nulla.
L'ultimo giorno utile per portare tutto in copisteria, nel peggiore dei casi, è giovedi. Così, avrei tutto pronto per il 30 di settembre e potrei andare direttamente in segreteria a consegnare tutto. Ma questa ipotesi mi mette un'ansia pazzesca perchè sarei agli sgoccioli e non potrei gestire nessun imprevisto.
Dato che però non posso fare niente nè per accellerare i tempi, nè per cambiare le cose, tanto vale cercare di tranquillizzarsi e aspettare.
A parole è facile, convincersene davvero un po' meno (dall'inizio di questo post a questo punto sono andata in bagno già 2 volte... dite che mi sto autoconvincendo? Naaaah).


Nuovi alleati. Questa è una vera news. Ieri pomeriggio sono uscita con mia mamma e ho colto l'occasione per parlarle. Domani mio papà partirà per lavoro per una settimana, perciò saremo solo io e lei in casa; dato che lei è l'unica della famiglia che sa qualcosa dei miei problemi, sa che vado in terapia e che prendo farmaci, è anche l'unica che può darmi una mano. Dato che di solito si limita ad osservare passivamente i miei comportamenti e a volte si unisce all'indignazione degli altri inconsapevole di ferirmi, ieri le ho parlato. Le ho parlato del mio problema a trattenermi col cibo soprattutto dopo i pasti principali e le ho chiesto di aiutarmi a seguire queste regole:
1 - Si mangia ai pasti principali (colazione, pranzo, merenda, cena) insieme, sedute al tavolo
2 - Dopo i pasti principali, la porta della cucina resterà chiusa, a meno che non ci siano lavori da fare in cucina (pulire, cucinare)
3 - Nessun cibo dovrà essere portato fuori dalla cucina e consumato altrove
4 - Qualsiasi scusa io mi inventi per convincerti che la mia è vera fame e non è il craving è falsa
5 - Se mi offendo, sbatto la porta o urlo sappi che non sono io ma è quella stronza puttanella che vuole ingozzarsi fino a morire

Spero che questa volta mi aiuti sul serio e spero soprattutto che non me lo rinfacci prima o poi, come fa di solito....... da quando c'è questa situazione di incertezza col mio ragazzo mi sento particolarmente sola e ho bisogno di riuscire a tirarmi un pochino su altrimenti non vivo più.

Comunque, questa nuova situazione in realtà mi ha aiutata già da ieri sera. Ieri sera, alle 19, mio fratello si è auto-invitato e quindi si è deciso all'ultimo minuto di mangiare la pizza. Panico. Ieri avevo mangiato carboidrati e quindi non avrei potuto mangiare anche la pizza a cena. Come se non bastasse, mio fratello ha portato dei biscotti di pasticceria (lingue di gatto al cioccolato e baci di dama al cioccolato). Alla fine ho mangiato 3/4 di pizza con le verdure senza mozzarella, 1 kiwi, 2 lingue di gatto e 5 baci di dama. Certo, ho mangiato oggettivamente tanto, ma non mi sono abbuffata . Per me questa è una grande vittoria perchè di solito la pizza è propedeutica all'abbuffata, figuriamoci con i dolci a fine pasto. Dopo, avevo voglia di abbuffarmi, ma mia mamma mi è venuta vicino mentre stavo piegando la tovaglia e mi ha sussurrato all'orecchio: la cucina è chiusa. Vai di là, così nascondo i biscottini!

Certo, da una parte è patetico che in casa mia qualcuno debba nascondere le cose perchè altrimenti io mi ingozzo, però dall'altra parte sono felice. Perchè finalmente mi sembra che lei non mi stia giudicando, ma stia tentando di capirmi. Spero davvero di non sbagliarmi.


Un abbraccio a tutte,

Lis.

mercoledì 18 settembre 2013

Day 15

Day 15: You’ve lasted OVER TWO WEEKS! How does that feel?
Beh, se DAVVERO non mi fossi abbuffata per due settimane sarei felicissima...
Però non so, i giorni di depressione credo siano stati utili. Da quando sono tornata dalle vacanze, sebbene il rientro sia stato traumatico (il giorno in cui sono partita per tornare mi sono abbuffata no-stop) non sta andando così male, di sicuro poteva andare molto peggio.
Mi sto progressivamente spostando dall'idea di dimagrire all'idea di smetterla con le abbuffate... ora il mio obiettivo deve essere centrato sul secondo, perchè il primo verrà di conseguenza... ma di certo non posso dimagrire se continuo ad abbuffarmi, perciò tutto torna!

Oggi poi mi sento particolarmente ispirata forse grazie ad un libro che ho letto (l'ho letto tutto questo pomeriggio, perchè è piccolino - 180 pag circa - ma credo che lo rileggerò con più calma... a proposito di questo: a volte io coi libri mi sento un po' "bulimica" xkè li leggo con voracità e li finisco in un soffio e poi magari dopo un mese mi sono dimenticata cose importanti... riesco a godermeli solo le volte successive che lo leggo, con calma e potendoci riflettere), che alcune di voi probabilmente conosceranno: la dieta Skinny Bitch. Mi è piaciuto moltissimo perchè le due autrici (una ex modella e una agente di modelle) sono veramente due grandissime donne. In un pomeriggio mi hanno fatta ridere, stupire di sentire donne di quel tipo parlare di certe cose, profondamente commossa per quello che scrivono e soprattutto del fatto che da questo libro emerge una grande intelligenza, una grande cultura e un'enorme voglia di vivere la vita nel migliore dei modi. Forse era questo che mi mancava, una spinta. Non so. Oggi mi sento bene.

D.A. di oggi:
Colazione: 30 gr di crusca + 125 ml di latte scremato
Spuntino: pesca
Pranzo: zuppa con zucca e fagioli rossi fatta da me + 2 fette di pane ai cereali abbrustolite + 1 mela
Merenda: 30 gr di cereali integrali al cioccolato + 1 yogurt alla prugna + 1 pera piccola
Cena: 6 polpettine di soia fatte da me + fagiolini + 1 patata lessa + 1 mela

Tra un'oretta sentirò il mio ragazzo al tel... speriamo bene....

martedì 17 settembre 2013

Day 14 (ieri)

Day 14: Do you think your binging is emotional?
Certo che si! Penso che la maggior parte delle persone che si rifugia nel cibo lo fa perchè non è capace di affrontare le sue emozioni in modi più sani/più costruttivi... e le emozioni sono sempre quelle che portano le persone a fare uso di droga, correre in macchina, autoferirsi e quant'altro... le emozioni sono quelle che dovrebbero farci apprezzare di più l'essenza della vita, ci permettono di modularci in base all'esterno, eppure sono un'arma a doppio taglio veramente potente perchè chi non le sa gestire è in balia di esse... e si fa del male pur di metterle a tacere.

Ieri dal punto di vista alimentare è andata bene; non ho recuperato l'abbuffata perchè ai pasti ero sempre con i miei, però tutto sommato sono soddisfatta, ho mangiato cose sane e per un giorno mi sono sentita quasi normale.
Purtroppo sul fronte "ragazzo" non è andata altrettanto bene... ieri scrivevo che ho paura di perderlo e di essere abbandonata, e che questo è un filo costante nella mia vita. Infatti, sebbene lui sia la relazione più lunga che abbia mai avuto (quasi 8 anni), con i ragazzi precedenti la storia seguiva uno schema sempre uguale:
1 - conoscenza
2 - desiderio di seduzione
3 - coppia
4 - paura di essere abbandonata
5 - abbandono (da parte mia)
Solo una volta, la prima, io sono stata abbandonata e dato che questa cosa mi ha segnata profondamente (è vero, avevo 13 anni ed ero una marmocchia ma quando rivedo adesso in giro il mio primo fidanzatino io mi nascondo dietro ai muri affinchè non mi veda >.<) le mie "relazioni" successive, per quanto fossero superficiali, sono sempre state caratterizzate dal fatto che io dovevo avere il coltello dalla parte del manico. So che sembrerò una stronza, ma nelle mie prime relazioni non credo di essere stata veramente coinvolta; mi si accendeva la scintilla solo nel momento in cui vedevo un ragazzo che non avevo conquistato e quindi, come se fosse una sfida con me stessa, mi sentivo in dovere di conquistarlo. Una volta fatto perdeva il suo valore e quindi lo scaricavo. Si, una vera stronza.
Ma col mio attuale ragazzo le cose sono andate diversamente. Quando l'ho visto la prima volta è come se mi fosse passata della corrente elettrica per tutto il corpo, c'era una luce intorno a lui e il tempo si era fermato e io volavo per aria. Me la ricorderò per sempre quella scena, quelle emozioni, e l'ho capito subito che lui era quello giusto per me. Per questo ci sono andata coi piedi di piombo, non mi sono fiondata "alla conquista", ma abbiamo giocato "ad armi pari". Questo mi ha portata ad essere vulnerabile... e quindi profondamente angosciata.
Tutto questo per dirvi che la mia modalità di difesa dall'angoscia di essere abbandonata è... l'abbandono. E questo è un problema. Quando lui mi ferisce, io gli restituisco pan per focaccia. Ad esempio, ieri sera lui mi aveva detto che ci saremmo sentiti verso le 22-22.30. Io alle 21.30 mi sono messa a letto, avevo le mie cose e non mi sentivo tanto bene, gli ho scritto che avevo mal di pancia e ho spento il cell. Stamattina ho visto che mi aveva scritto che era dispiaciuto e che non gli è piaciuto che non ci siamo sentiti. Una parte di me urlava: "BEH, ALLORA, COME CI SI SENTE BRUTTO STRONZO????" però io non voglio... fare così. Non è giusto. Lui lavora, si sta facendo un mazzo tanto, e io gli sto sempre addosso e in un modo o nell'altro gliela faccio pagare. Mi sento una stronza.
E come al solito mi ritrovo qui, divisa in due, tra due sentimenti opposti di amore e odio e so benissimo che quando mi chiamerà oggi farò la stronza e mi sentirò in colpa dopo, oppure sarò amorevole e poi mi abbufferò, e io mi sono rotta di questa tiritera infinita. E' sempre la stessa storia, possibile che io non sappia fare altro che incastrarmi sempre nelle stesse stronzate?

Sono le 8 e mezza del mattino e sono già stanca... vorrei mettermi sotto alle coperte e non svegliarmi più.

Day 13

Day 13: What are you doing to make sure you’re drinking enough water? (This is key!)

Su questo punto non ho problemi: al giorno bevo circa 2 litri/2 litri e mezzo di acqua, e infatti devo sempre andare a fare la pipì... 'sta cosa mi è rimasta da quando ero anoressica e bevevo tutto il giorno per non mangiare, e adesso ovviamente non funziona più :S


Vorrei parlarvi di ieri sera.......
Io e il mio ragazzo, di solito, ci sentiamo al telefono dopo cena, di solito verso le 21.30. Durante il giorno non riusciamo spesso a sentirci, a causa del suo lavoro, ma a volte mi chiama all'ora di pranzo oppure ci scriviamo degli sms...
Ieri, aspetto come tutte le sere che mi scriva un messaggio per dirmi di chiamarlo (ho le chiamate gratis), ma non arriva niente.... aspetto, magari è in ritardo..... alle 21.40 gli scrivo: "io sono qui, quando vuoi dimmi che ti chiamo". Niente. Alle 21.50. Niente. Alle 22. Niente. Provo a chiamarlo. Non risponde. Di nuovo. Non risponde. 22.10. Non risponde.
Mi è venuto il panico. Ovviamente ho pensato anche: "magari è ancora al lavoro" però subito ho anche pensato: "Si, ma in quel caso mi avrebbe avvisato". Mi sentivo sperduta non sapevo cosa fare. Ho chiamato a casa sua, alle 22.15. Mi ha risposto sua madre. Che mi dice: "Si guarda, ci ha mandato un messaggio verso le 20 dicendo che avrebbe fatto tardi e di non aspettarlo per cena ma noi gli abbiamo risposto che lo avremmo aspettato ma lui ci ha ri-risposto dicendoci che probabilmente non sarebbe stato a casa prima delle 23".

Ah.

Credo di non essermi sentita peggio in vita mia. Mi sono sentita l'ultima ruota del carro. Lui non è MAI stato così, anzi! E' il primo che se esco la sera con amici mi dice: "Mi mandi un messaggino quando arrivi a casa?" e poi lui mi fa prendere un infarto??? Gli ho mandato un messaggio dicendogli che avevo sentito sua madre e che mi aveva avvisata e che poteva anche trovare 10 secondi per avvisare anche me.

Ovviamente mi sono abbuffata. Rabbiosamente. Avrei voluto prendere a pugni qualcuno.
Alle 11.15 mi ha chiamata. Mi ha detto: "Che stai facendo?" e io "Mi sto riprendendo da un'abbuffata" - da vera stronza, perchè gliel'ho fatta pesare. Mi ha chiesto scusa, mi ha detto che avevo ragione eccetera eccetera.
Io però non mi sento a posto. Oggi l'ho chiamato a mezzogiorno perchè avevo voglia di sentirlo, era tutta la mattina che vedevo modelle in ogni angolo (a Milano c'è la settimana della moda ed è ormai da due settimane che tutte le volte che esco di casa mi viene voglia di suicidarmi) e lui era.. distante. Quasi.... scocciato. Si, mi sembrava veramente scocciato di sentirmi. Lei e le sue paturnie, mi sembrava di sentire in sottofondo, non so >.<

Sto facendo casino, perchè non capisco più cosa lui pensa veramente, cosa io penso veramente, cosa io penso che lui pensi e cosa lui pensa che io pensi.
Io so solo che lui mi sembra ogni giorno di più seppellito dal suo lavoro e io so benissimo che posso essere anche molto, molto pesante però questa situazione non aiuta. Avevo trovato un ragazzo che non centrava minimamente con mio padre. Eppure, non avevo considerato la dedizione al lavoro. Su questo aspetto direi che sono praticamente identici.
Stamattina addirittura ero talmente sconvolta che ne ho parlato con mia mamma... e ho pianto.... le ho detto: "Io vorrei solo una persona che mi stia vicino e alla quale io possa stare vicino... solo questo".

Io lo so che ho una paura irrazionale di essere abbandonata, ma questa volta... beh, questa volta è più reale di quanto sia mai stata, con lui, e io... sono molto angosciata.

lunedì 16 settembre 2013

Day 11 e 12

Day 11: What is the hardest thing you’ve had to do? It can be fitness, social, mental, etc.
Sinceramente non saprei dire. Tutte le cose per me sono difficili e dopo che le ho concluse diventano insignificanti. Quindi non ne ho proprio idea.



Day 12: Why do you think you binge? Be honest with yourself.
Gran bella domanda. Ci sono tante ragioni, tra cui:
- Permette di regolare emozioni che non capisco, solitamente forti, sia positive che negative
- Mi permette di nascondermi dentro ai problemi, invece di affrontarli
- Mi permette di avere un momento "tutto mio" in cui posso fare "quello che voglio" senza che nessuno mi metta dei limiti
- Mi permette di gestire le relazioni, la noia e qualsiasi altra cosa

Ma la ragione più profonda... credo che sia un'altra... che non ho ancora capito pienamente. Le poche volte che ultimamente sono riuscita a resistere all'impulso incontrollabile ho sentito una grande irrequietezza. Dentro di me c'è un terremoto. Credo che il cibo mi calmi perchè mi permette di non pensare, di evadere da quella sensazione sgradevole che non ho ancora capito che cos'è. Ma è proprio come se mi sentissi in bilico, scossa, come se fossi su un filo appeso al vuoto e io stessi per cadere. Non capisco nè perchè lo provo nè che cos'è in realtà. So solo che è la sensazione più sgradevole che io abbia mai provato.


D.A. di oggi:
Colazione: caffèlatte con cereali
Spuntino: crackers integrali
Pranzo: tonno con verdure + una mela
Merenda: una pera e 30 gr di cereali
poi ho iniziato a contare le calorie ed è andato tutto a farsi friggere... infatti:
2a Merenda: 30 gr di cereali e una mela
Cena: philadelphia balance, funghi trifolati, 1 fetta piccola di pane, 1 pesca, 1 yogurt

Adesso ho quel fastidioso senso di vuoto che vorrei riempire col chilo e mezzo di nutella che c'è nella dispensa ma mi controllerò perchè non è così forte, per fortuna... e poi oggi sono veramente stanca.

La terapia è ricominciata e anche le paturnie. Finirà mai?

domenica 15 settembre 2013

Day 10 (ieri)

Day 10: A picture of a time in your life you remembering being really happy. How much does binging affect your mood?


Stavamo insieme da poco. Ero già "malata" ma pensavo di avere tutto sotto controllo. Lui mi permetteva di pensare alle cose importanti. Di togliermi il cibo dalla mente e guardare oltre.
Poi la mia storia con lui è continuata, ed è continuata anche la storia con la mia malattia.
Da 55 chili a 40, da 40 a 55, lui è sempre stato vicino a me. Sempre. Mi ha sempre dimostrato quanto io sia importante per lui, bella, intelligente e tutto ciò che si può desiderare da qualcuno. Io lo vedo che non mente. Dai suoi occhi, lo vedo. Ma non lo sento. Quelle parole non mi entrano dentro, non si incastrano con ciò che ho bisogno di sentire. Non so perchè.
Ma so che quando sto con lui, la mia vita diventa un pochino meno pesante, il futuro sembra un pochino meno nero e io mi sento un pochino meno triste. E in alcuni momenti, veramente, follemente, completamente felice.
Ieri sera è stato uno di quei momenti. Lui è ciò che mi da la forza di andare avanti ogni giorno. E' la mia Speranza. 

Il binge distrugge tutto, ovviamente. Distrugge la voglia di intimità, la socialità, la relazione. Distrugge la sincerità, perchè con i suoi commenti taglienti aggredisce l'uomo che amo e i suoi complimenti. 
Però, lui mi ha sempre amata. Quando mi ha trovato con le mani dentro a una torta durante un capodanno, quando gli ho confessato che vomitavo, quando digiunavo, quando andavo da lui in preda alle lacrime confessando un'abbuffata, quando mi tagliavo, quando mi picchiavo, quando mi graffio.
A volte si è arrabbiato, a volte mi ha solo stretto a sè e lasciato piangere, sempre mi bacia tutti i punti visibili della mia sofferenza, i miei tagli, le mie ferite, i miei lividi, risponde al dolore con amore.
Lui è più forte. Più forte del binge. Più forte della mia autodistruzione. E' la mia casa. Il mio posto sicuro. Vorrei che lo diventasse sul serio, vorrei che con lui mi sentissi abbastanza al sicuro per ricominciare la mia vita da dove è stata interrotta, 8 anni fa. Ma dentro di me, lui e il binge si combattono ad armi spiegate e non sempre vince lui. Spesso vince il binge, complice il mio senso di vuoto e di solitudine quando lui non c'è, lavora, è impegnato.
Il vero problema non è lui, il tempo che lui mi dedica e la relazione che ho con lui, ma io. Sono io che devo imparare a bastarmi, a non sentirmi sola con me stessa, ad amarmi ed accettarmi per quello che sono. Lui già lo fa. Ma non può farlo per entrambi. 

sabato 14 settembre 2013

Colpita ma ancora in piedi. Nuove strategie di attacco.

Ieri sera a cena mio papà aveva cucinato la pasta col ragù e i funghi freschi. Io ho mangiato le uova sode e le verdure. Mio fratello mi ha detto: "Ma a te mica piacevano i funghi?" e io "Si, certo che mi piacciono", e mia mamma: "E allora perchè non li mangi?" e io: "C'è la carne" e lei: "Tieni, ma questo è senza carne" e io: "Non lo voglio, anche se non ha sopra la carne  di carne".
Da lì, dopo qualche settimana di tranquillità in cui nessuno più aveva fatto commenti sprezzanti sulla mia alimentazione meat-free si è ricominciato a parlarne.
Io so che molte delle ragazze che leggeranno non sono vegetariane, ma non per questo immagino che uno debba accanirsi su una persona che adotta uno stile di vita diverso. Io, vivendo con i miei, ho sempre messo in chiaro che, dato che ho già tanti problemi col cibo, avrei evitato di mangiare la carne rossa, ma quando i miei avessero comprato la carne bianca o il pesce l'avrei mangiata anche io, non molto volentieri ma visto che abito ancora con loro, mi sembra educato non fare troppe storie. Oltretutto mi rendo conto benissimo che il tofu, la soia e il seitan (cibi vegetali che permettono di non avere carenze, se sostituiti alla carne e al pesce) costano tanto per cui non mi sento di pretendere che i miei me li comprino; e altrettanto vero è che io ogni tanto mi compro dal Naturasì la busta da 500 gr del granulare di soia, che è una specie di trito secco di soia che va reidratato in acqua e poi si può usare come il macinato, per preparare il ragù, le polpette o gli hamburger, me lo compro con i miei soldi, lo faccio durare tanto e non pretendo che loro lo mangino.
Nonostante questo, devono sempre far discussione. E io sarei apertissima alle discussioni se però i miei interlocutori avessero davvero voglia di ascoltarmi. Invece, in quei casi, l'unica cosa che vogliono è urlarmi dietro e avere ragione. Mio fratello si lamentava del "terrorismo psicologico" perpetrato da alcuni studi scientifici che dimostrano come una dieta ricca di carne, soprattutto rossa, favorisca l'insorgenza di alcuni tumori, come al colon, allo stomaco e all'intestino. La sua tesi consisteva nel fatto che, se 50 anni fa la carne veniva considerata un bene prezioso e un cibo di lusso, ora deve essere vista come il demonio e quindi non ha senso. Io gli ho detto che 50 anni fa la carne veniva consumata molto poco, veniva allevata e nutrita in maniera diversa e pertanto non era portatrice degli stessi fattori di rischio di oggi. Ma no. Mio papà, che ha vissuto in un ambiente contadino da bambino, sosteneva che gli animali venivano allevati bene ieri come oggi. Altro esempio: vi siete mai chiesti perchè se andate a comprare un pollo allo spiedo sono tutti perfettamente identici e dello stesso peso? Anche questo, cancellato da "li uccidono a determinate età, è per questo che sono tutti uguali". Già, peccato che se prima venivano uccisi in età adulta e pesavano necessariamente in maniera diversa, ora vengono uccisi da piccoli, raggiungendo però lo stesso peso che prima raggiungevano da adulti, perchè nei mangimi mettono dio sa cosa.
La cosa assurda è poi che io non mi permetto di tirare frecciatine sul fatto che mangiano questo o quello o che quello che stanno mangiando fa male o altre cose; sarei una vera ipocrita dato che mi sfondo di nutella. Però a loro non importa, devono portare avanti questa rabbiosa crociata e mettermi in difficoltà (4 contro 1 è angosciante). Sono felice di non aver pianto, come era già successo altre volte. Però dopo cena, quando tutti se ne sono andati, ho affondato il cucchiaio nella nutella e ci ho dato dentro. Non ce la faccio più.

Stanotte infatti non ho dormito e ho pensato. Ho pensato ad una nuova strategia: devo impegnarmi a non contare più le calorie. Ad esempio, se ieri sera non avessi saputo di essere arrivata a 1750 kcal mi sarei sentita più in colpa per aver mangiato la torta e quindi me ne sarei andata dritta a letto senza pensare "tanto ormai". Invece, sapendo di aver sforato un "quantitativo immaginario" è partito l'embolo del "tanto ormai" e ho fatto casino. Inoltre, penso anche che non contare le calorie possa essere vantaggioso in quanto mi permetterà di concentrarmi maggiormente su quello che mangio, mi farà mangiare più lentamente per sentirmi sazia e mi aiuterà a mangiare solo durante i pasti.
Spero che funzioni.

Stamattina poi mi sono provata tutto l'armadio dei pantaloni. Li ho divisi in due gruppi:
quelli che mi vanno....

e quelli che non mi vanno.....

Ovviamente tutti i miei jeans preferiti sono nella seconda pila. Ma non importa. Non comprerò jeans nuovi, mi impegnerò affinchè quelli vecchi mi entrino ancora. Non mi importa se ci vorranno 6 mesi o un anno. Devo riuscirci. Devo farcela. Devo tenere duro.

venerdì 13 settembre 2013

Day 9

What inspire you?

Quando ho visto questa domanda, ho detto: o cacchio.
Potrei postare foto di modelle bellissime e di donne a cui sbavo dietro...
Candice Swenapoel o Angelina Jolie, ad esempio.
Però non è vero. Perchè non penso al loro corpo perfetto quando sto male o mi vedo grassa. Quando piango e vorrei che tutto finisse per non soffrire più, l'unica cosa che mi asciuga le lacrime e che mi fa dire "ok, ci riprovo ancora, e ancora, e ancora" è solo una.

La speranza.

La speranza di una vita senza DCA, la speranza di un futuro felice, la speranza della guarigione, la speranza di poter guardare indietro ed essere soddisfatta di me. La speranza di essere una persona normale. Ecco cosa mi ispira.


Oggi è un giorno di quelli in cui avrei bisogno di crederci.
Stamattina ero in luna storta, come avete constatato dal sogno. Dopodichè, ho deciso di ripigliarmi; mi sono detta: mi faccio bella, mi doccio, mi passo lo scrub, mi lavo i capelli, mi metto la crema e tutto.... pomeriggio sarei dovuta uscire con una vecchia amica che non vedo da secoli, ed era stata lei ad insistere. Dopo pranzo, vedo che mi ha scritto vari messaggi. Leggo. "Mi dispiace ho avuto un contrattempo, oggi non ce la faccio!"

Non so voi, ma due cose che nelle relazioni con gli altri mi fanno impazzire sono: 1) La disorganizzazione (esempio tipico: cosa facciamo a capodanno? fino al pomeriggio del 31 dicembre ancora ci sono 6 scenari validi); 2) I cambi di programma improvvisi. Entrambe queste situazioni mi destabilizzano. Non sono una persona multitasking, questo è certo. Tuttavia gli imprevisti possono accadere... ma io me la prendo sempre. Perchè ho questa sensazione che "capitino sempre a me". Non lo dico per vittimismo, però sono sempre stata una persona molto chiusa di fronte alle altre persone; per dirvi, vado nella stessa palestra da vari anni, ma solo a gennaio di quest'anno ho cominciato a parlare con alcune persone e tutti mi hanno detto la stessa cosa: "Quando venivi qui e ancora non ci parlavi pensavamo che volessi ucciderci! Sembri sempre incazzata nera". Ecco. Sono questo. Incazzata nera, e la mia faccia dice: "Non avvicinarti, altrimenti saranno guai". Ho "imparato" a comportarmi così perchè la maggior parte delle volte che ho dato corda a qualcuno, ne sn rimasta ferita. Ho passato gli anni delle medie e del liceo senza amici e le poche volte che tentavo di uscire dal guscio venivo ferita. E' per questo che non voglio avere a che fare con nessuno. Se non hai nessuno, nessuno ti ferisce. Ho imparato a fidarmi di qualcuno, ovviamente, ad esempio il mio ragazzo e la mia migliore amica. Però con le persone di cui non mi fido ciecamente, di solito non sono affabile e infatti alla ragazza che dovevo vedere oggi avevo già detto di no varie volte.

Vabè, amen. Il succo di tutto questo sbrodolamento è che ho passato il pomeriggio a mangiucchiare pericolosamente. Ogni morso di frutta che davo, ogni biscotto, ogni fetta di pane con la nutella è stata condita da un sottofondo di "tieni duro" nella mia testa. Nelle mie 3 merende ho racimolato 600 kcal che sommandosi alle 600 kcal di colazione e pranzo fanno già 1200 kcal. Ma stasera ho ospiti, quindi in teoria non dovrei mangiucchiare dopo cena e ho già deciso cosa mangerò: 2 uova sode, verdura in padella, 1 frutto (300) che sommate alle 1200 di prima fanno 1500 kcal. Sto mangiando come una scrofa ultimamente, ma c'è da dire anche che dopodomani dovrebbero venirmi le mestruazioni >.< uff..... domani cercherò di regolarmi, vado anche in palestra perciò speriamo in bene (Edit: c'era anche la torta. L'ho mangiata. Totale: 1750 kcal. Faccio schifo).


Oggi mi sono imbattuta in una cosa... che vorrei condividere con voi... e con tutte le ragazze che pensano che perdere peso sarà la soluzione a tutti i problemi... e si lega anche a una cosa che ho vissuto ieri. Ieri, in palestra, c'era una ragazza che mi faceva un misto di invidia e impressione xkè era troppo magra per i miei gusti. Quando se ne è andata ho sbirciato la sua scheda. Altezza: 159 cm. Un cm in più di me. Peso: 46 chili. 46 chili. 46 chili.
Quando IO pesavo 46 chili non ero così magra. O meglio, non mi vedevo così magra. E nemmeno a 45. E nemmeno a 44. E nemmeno a 43. E nemmeno a 42. Tutto ciò mi fa pensare.... a tutta questa follia.
Questo l'ho scritto due anni fa... pesavo 46 chili, cioè esattamente 8 chili meno di adesso.
Ma le parole, i sentimenti, la sofferenza... è rimasta la stessa. Ossa o grasso, quella c'è sempre stata e sempre ci sarà se non la combatto. O non la accolgo. Non ho ancora ben capito cosa devo farne. Ma sicuramente non lasciarla dentro a marcirmi.


26 gennaio


Dolore.
Sordo e fitto, dentro di me.
Schegge di vetro infilzano il cuore. Il sangue caldo scorre. Tutto è silenzio. Intorno a me, il nulla mi avvolge.
Le lacrime rigano il volto, silenziose. Dentro, il tumulto di una guerra mi cancella il respiro e mi evoca un rantolo... lontano, quasi preistorico si diffonde nel nulla assoluto e rimbomba dentro all’assordante silenzio che lesiona i timpani.
Cado.
Le ginocchia si spezzano al contatto con il suolo gelido.
Dolore.
Non è più dolore. È suono. Un assordante suono di infelicità, di totalità, di disprezzo, di assoluto destino segnato: infelicità.
Esisto, eppure sono morta. Il mio cuore batte, eppure non evoca sentimenti. Solo il nulla c’è accanto a me, dentro di me. Solo il vuoto si fa strada nelle mie viscere mentre il mio corpo adiposo continua mostruosamente a modificarsi, ad allargarsi, a stringersi, a contorcersi.
Vipere dentro di me mi ustionano con il loro veleno. Mi uccidono a piccoli morsi, si cibano della mia anima per sopravvivere... e modellano a loro piacimento il mio corpo, la mia mente.
Stanchezza.
Di tutto. E di niente.

A volte mi chiedo se il comportamento dei miei fratelli non sia del tutto corretto. È evidente che loro mi disprezzano. Anzi, in realtà non è un vero disprezzo: è pena. È una pena rabbiosa perchè dovrei avere, secondo loro, tutte le caratteristiche e le potenzialità per essere quella che si definisce “una persona normale”. E invece tutti i miei sforzi sono tesi a non esserlo.
Non è possibile, logicamente, pensare che una persona faccia dei comportamenti, pensi delle cose, si aspetti delle azioni che risultano essere controproducenti per il suo benessere. L’uomo rifugge il dolore per sua natura; e allora perchè alcuni non lo fanno?
Alcuni lo ricercano, minuziosamente e se non lo trovano se lo procurano, perchè ne hanno bisogno per... sentirsi vivi? È una possibile visione. Secondo me non è del tutto esatta. È quasi una prova che fai con te stesso per vedere se sei in grado di... se sei capace a... se sei un essere debole e ti farai sottomettere oppure se riuscirai a vincere... ma a volte diventa un loop che ti prende e ti maneggia i pensieri come vuole e allora perdi il controllo di tutto e non ti rendi conto fino a quando tutto è finito di COSA HAI FATTO.
E ti senti un mostro.
Ma facciamo un passo indietro. Qualcosa prende il controllo. E non ti rendi conto.
Credo che se volessi, potrei rendermene conto. È come un intorpidimento mentale. Se volessi vincere sui miei processi cognitivi potrei farlo. Potrei, lo sento che potrei, sento che dentro c’è qualcuno che vuole uscire e urlare TI PREGO FERMATI e invece chiudo gli occhi e respiro e mi ripeto tranquilla passerà lasciala passare così com’è venuta, lasciala sfogare così domani non ricapiterà più.
Bella menzogna. E la cosa straordinaria è che dopo così tanto tempo ci credo ancora.
Perchè è più facile rinunciare a vivere che decidere della propria vita? Perchè tutti prima o poi ci passano. Qualcuno ha almeno la decenza di farla finita: non vuoi decidere della tua vita, almeno decidi della tua morte. Poi dopo se hai legami troppo sinceri con il mondo di qui... allora no, non puoi farlo. Anche se il legame è solo uno, anche se il mondo ti fa schifo, anche se ci pensi sempre, anche se ci hai provato tante volte, anche se l’hai sognato tante volte, anche se sei morta dentro tante volte e catarticamente ti sei sentita svuotata e il tuo sguardo folle voleva prendere quel coltello e conficcarlo dentro, più in fondo, e sentire un dolore enorme, l’ultimo, l’ultimo, di tutta la vita.
E invece no.
Continua una piccola dolce sottile tortura. Lenta e inesorabile ogni giorno ti fa più infelice. Più sporca. Più vuota.
E tu non fai niente per fermarla.
In realtà ci provi, lo ammetto. Ci provi, ma non abbastanza, non convinta perchè non ci credi davvero.
La verità è questa: non credi in te stessa. Non pensi di farcela. Non pensi di poter vivere la vita che hai immaginato per te, desiderato per voi, fantasticato mille volte. Non ci credi. E più non ci crederai, più la farai avverare questa non-vita.
Te ne rendi conto?
Spero di si, ora che l’hai ammesso a te stessa, scrivendolo. Spero di si, ora che in gioco c’è il tuo futuro prossimo, che tu lamenti come troppo lontano ma di fatto è alle porte se pensi al tuo problema. Il tuo problema così pervasivo, ha 6 anni, signorina. Tra 6 anni, se tutto andrà bene, tu avrai la tua famiglia, donnie sarà tuo marito, e avrai la felicità che hai sempre sognato.
Se andrà diversamente... la colpa sarà anche tua. Che non ti sei impegnata abbastanza, che non ci hai creduto abbastanza.
Ma non è forse solo questione di colpa. Non è giusto parlare di colpa, così stiamo dando voce alla terza parte, la parte stronza. È questione di FIDUCIA. Di AMORE. Di amore in SE STESSE.
Varrò pur qualcosa.
Possiamo cercare di scoprirlo. Senza farci del male. Senza ucciderci ancora. Basta morire, è ora di vivere.

Il corpo nudo sussulta. Il sangue smette di scorrere. Le scheggie sono ancora dentro. Le dita lunghe e bianche le tirano fuori lentamente. Le cicatrici si formano subito. Lei ha gli occhi gonfi. Il ventre lurido sporge in fuori, come se dentro stesse crescendo un essere immondo, frutto dei suoi errori.
Lei si alza, è ridicola con quel pancione enorme.
Si asciuga gli occhi e ricomincia a camminare, da sola.
Fuori dalla sua bolla di cristallo gli altri la guardano e scuotono la testa.

È lei che deve uscire, nessuno può andare a prenderla.

I sogni son desideri?

Si dice che la notte porta consiglio, ma spesso la notte porta angoscia.
Ci sono stati periodi pessimi, in cui mi svegliavo 10 volte durante la notte e non riuscivo a riposarmi decentemente, col risultato che dormivo per mezzo pomeriggio. Ora per fortuna non succede più; d'altro canto però continuo a fare sogni assurdi che mi rendono il sonno agitato.
Sono di due tipi:

1) Sogni da consumatore. Questi sono i sogni tipici degli alcolisti e tossicodipendenti in astinenza: sognano di farsi di tutte le droghe possibili e immaginabili fino a morirne. E' normale, sono in astinenza e il loro inconscio si trova le droghe in un altro modo. E' terrificante per loro perchè al risveglio una parte di loro è certa di averlo fatto, e in effetti una parte del loro cervello è proprio come se l'avesse fatto. A me capita la stessa cosa, ma col cibo. Sogno di abbuffarmi di tutto e di più, in alcuni sogni lo faccio per così tanto tempo che divento obesa e non esco più di casa, in altri muoio perchè mi si rompe lo stomaco, in altri ancora è una "semplice" abbuffata in uno scenario assurdo (ad esempio in vacanza dopo una cena con i parenti del mio ragazzo ho sognato di essere allo stesso tavolo da sola e mangiare tutto quello che avevano ordinato gli altri - quindi tipo una ventina di pizze, 4-5 piatti di patatine fritte e una torta intera)... l'ultimo sogno risale a stanotte, con risveglio in pieno sudore e angoscia. Ieri sera ho rischiato grosso perchè dopo cena ho mangiato alcune fette biscottate con la nutella, raggiungendo le 1800-1900 kcal al posto delle 1400 che avevo segnato, ma ho voluto guardare il lato positivo e rinforzare il fatto che sebbene avessi perso il controllo era stata una cosa contenuta. E invece una parte di me rimane sempre sveglia, rimane sempre vigile e vuole ancora cibo. A volte ho paura di essere sonnambula e di mangiare la notte senza rendermene conto. Per fortuna non mi è mai successo e non ho mai avuto prove del contrario, ma ci mancherebbe solo questa per completare il quadro >.<

2) Sogni assurdi col tema dell'abbandono. Io faccio sempre sogni assurdi. Assurdi nella storia, perchè non seguono un filo logico, assurdi nel tema, assurdi nei personaggi, però nella maggior parte di questi anche se non li capisco una cosa mi salta sempre all'occhio: la paura di essere abbandonata. In tutti i sogni ho questo senso di solitudine interno che spesso poi si riversa all'esterno con un'azione da parte di qualcuno (di solito il mio ragazzo, ma non solo) che mi lascia (in senso più o meno figurato). Uno dei miei professori che per me ha rappresentato una sorta di mentore ci diceva sempre: "Segnatevi i vostri sogni, perchè una volta che li vedrete lì scritti su un foglio tutti assieme, per quanto assurdi vi possano sembrare riuscirete a trovare dei temi in comune e scoprirete molte cose su voi stessi!". Mi piacerebbe iniziare a farlo.
Il sogno di stanotte era decisamente poco assurdo e molto realistico. E' raro che sogni cose così nitide e "reali" e questo mi spaventa un po'.
Il mio ragazzo mi chiedeva una pausa. Diceva che non ce la faceva più a sopportare le mie fisse, i miei disturbi, i miei fallimenti, e mi diceva di aver bisogno di un periodo di riflessione in cui occuparsi solo delle sue cose, in modo tale che restando lontano da me avesse potuto pensare al mio reale valore. Io impazzivo, chiamavo mio fratello e gli dicevo che il mio ragazzo mi aveva lasciata e che ero disperata e che avevo bisogno di lui. Lui mi diceva di raggiungerlo a casa sua e che avrei potuto stare da lui quanto volevo. Andavo, e la sera mi chiedeva cosa volessi fare e io gli dicevo: "Voglio sbronzarmi". Lui e sua moglie mi portavano in un bar e mi facevano bere tutto quello che volevo, poi mi riportavano a casa loro e mi mettevano a letto. La mattina li sentivo che si muovevano piano perchè dovevano andare al lavoro ed erano molto premurosi perchè cercavano di non far rumore per non svegliarmi. Ma io ero sveglia, anche se ero ancora intontita dall'alcol. Quando loro se ne andavano, io mi alzavo e mi preparavo la vasca da bagno. Chiudevo a chiave la porta del bagno e sentivo il loro cane fuori dalla porta che graffiava e guaiva perchè voleva entrare. Io mi ficcavo nella vasca e mi tagliavo le vene, in verticale lungo le braccia. Restavo lì un bel po' in uno stato di semi-incoscienza, finchè sentivo che mio fratello era tornato perchè si era dimenticato il cellulare e non vedendomi si era preoccupato. Ha buttato giù la porta, ha chiamato l'ambulanza e mi ha portata via. Ma io avevo perso troppo sangue ed ero morta. Però era come se sopra al corpo la mia anima fosse lì e osservasse tutte le persone intorno. Vedevo dolore, incredulità, rabbia. E io ridevo. Ridevo.


Un sogno di questo genere non ha bisogno di interpretazioni. Stamattina mi sento uno straccio, come se un po' mi fossi davvero sbronzata e come se dentro di me ci fosse stata davvero un'emorragia.
Sono stufa di questo mood nero marcio. Il cielo è azzurro, c'è il sole e io continuo a camminare nella nebbia, di notte, di giorno, non fa differenza.
Come ci si libera dalle catene? Come si fa a vivere la vita semplicemente come viene, senza farsi castelli, senza crearsi aspettative, senza pensare, pensare, pensare?
Riflessiva, così mi hanno sempre definita. Riflessiva, intelligente, intuitiva. Non voglio più essere riflessiva. Vorrei essere ingenua e stupidotta e non farmi domande.
Ma non riesco. E' più forte di me chiedermi il perchè delle cose, il significato degli eventi, analizzare i comportamenti. Ed è più forte di me il sentimento di dolore che provo. E' come se fossi stata costruita sopra a un nucleo di dolore e sofferenza. Sotto sotto, c'è questo, e io sono questo. Devo imparare a conviverci e non combatterlo, perchè io sono fatta così. Non c'è spiegazione e devo rassegnarmi. Se fin da bambina il sentimento che ricordo nella mia mente è un senso di smarrimento e di solitudine, devo imparare ad accettarli e bastare a me stessa.
Bastare a me stessa.
Bastare a me stessa.
Bastare a me stessa.

giovedì 12 settembre 2013

Day 8

Day 8: A picture of something that makes you smile.



I gatti. Credo che siano una di quelle poche cose a cui non posso essere indifferente. Per i quali, indipendentemente dal mio umore, dai miei pensieri, dalle mie angosce la spina si stacca e torno bambina e il tempo si ferma e lo dedico a loro. Forse tutto questo amore ce l'ho perchè i miei non mi hanno mai permesso di averne uno. Però vederli in giro per strada, dall'auto, al gattile... per me sono come vedere l'arcobaleno durante la tempesta. 

Oggi va un po' così... non so bene cosa mi stia succedendo. Mi sento come se fossi anestetizzata. E non mi importasse di niente. Credo di essere un po' arrabbiata col mio ragazzo... ieri mi ha chiamata alle 6 di sera per chiedermi un favore e dopo non si è fatto più sentire... lui era a lavoro, sapevo che aveva una riunione e mi aveva detto che forse sarebbe evoluta in cena, ma io mi aspettavo che magari mi mandasse almeno un messaggio del tipo "continuiamo la riunione anche a cena per cui non ci sentiremo". Io ieri sera sono stata male, avevo mal di stomaco e mi veniva da vomitare. Così ho mangiato pochissimo a cena e poi me ne sn andata dritta sotto le coperte... dopo poco mi è venuto sonno, lui non mi aveva scritto nè niente e alle 21.45 gli ho scritto un messaggio dicendogli che speravo stesse andando tutto bene e che io ero molto stanca e andavo a dormire. Stamattina ho avuto sue notizie per messaggio, che confermavano le ipotesi: erano andati a cena, non aveva avuto il tempo di scrivermi....
Boh. Io capisco che per lui il lavoro è importante. Ha iniziato da poco, è una persona valida, i suoi superiori lo apprezzano e quindi capisco quando lui mi dice che ha tantissimi lavori da fare perchè li accetta tutti perchè vuole farsi la reputazione di "quello che si dà da fare". Però io ho paura di perderlo. Mio padre ha dedicato tutta la vita al suo lavoro, mettendo in secondo piano tutto il resto. Io non voglio che il mio ragazzo diventi così. Che passi tutto il tempo a lavorare. Anche perchè già lo fa: durante la settimana lavora molto di più di quanto dovrebbe, spesso torna a casa alle 20 e dopo cena deve ancora fare delle cose, durante il week end quando va bene riesce a dedicare 1 giorno al lavoro, quando va male entrambi... io ho bisogno di una persona che mi stia accanto. E capisco anche quando lui mi dice che stare accanto non significa "sostituirsi a se stessi" e lo so che a volte io lo faccio. Lui è il mio "Io ausiliario" tutte le volte che perdo la lucidità. E so che non potrà essere così sempre. Ma io ho bisogno quanto meno di condividere i miei sentimenti, le mie angosce, di ascoltare le sue per sentire che lui ha bisogno di me. Ho paura di perderlo, paura che venga assorbito nel suo lavoro e che diventi un muro dal quale non trapelerà più niente. Mi sento inutile. E mi sento sola. E so che non può essere altrimenti. Ma già mi immagino il giorno in cui vivremo insieme: io che lo aspetterò la sera e lui che non tornerà, e che mi avviserà alle 21 dicendomi che resta fuori.... io lo amo tantissimo, ma così non potrò farcela. Sarà come stare da sola. Sarò costretta a stare da sola. E se mi sento persa già ora... come m sentirò allora?
So che come sempre mi sto fasciando la testa prima di romperla... però so anche che lui è molto ambizioso. E per carità, anche a me piacerebbe trovare un buon lavoro che mi piaccia. Ma io non sarei mai disposta a metterlo al primo posto. Mai. Lui invece lo sta facendo. E forse mi sto sentendo... spodestata. E, soprattutto, mi sento affogata dai sensi di colpa. Una parte di me urla: "Sei un'egoista!!!!!! Pensi solo a te stessa, e alla sua felicità non ci pensi?".... mi sento confusa. La sua felicità è ciò che sta facendo e diventando, ma me l'ha sempre detto che tutto ciò che fa lo fa per noi, non solo per sè.... però se tutto questo può portare a perderci, a me non sembra qualcosa che lui faccia per noi, ma solo per sè... e io credo che sia importante che lui pensi a se stesso e alla sua felicità.... è solo che a volte vorrei avere più certezze e invece devo solo affidarmi al tempo che verrà e a me questa cosa fa impazzire. Impazzire.


D.A. previsto di oggi:
Colazione: 30 gr cereali integrali + latte + 1 fetta biscottata con nutella = 250
Spuntino: mela = 100
Pranzo: un panino con prosciutto e zucchine = 270
Merenda: yogurt + due fette biscottate = 120 + nutella (100) + biscotti (180) = 400
Cena: hamburger di soia + cracker integrali + verdura = 380

Tot previsto: 1120 1400

mercoledì 11 settembre 2013

Day 7

Day 7: Are there specific times of day that you have trouble avoiding a binge? How are you working around that now? (Congrats on making it one week!!)

Certamente ci sono momenti specifici particolarmente rischiosi per le abbuffate. In generale, tutte le volte che sono a casa da sola, e questo è tanto più probabile quanto più ci avviciniamo alla fine della giornata (pomeriggio e sera). Invece, indipendentemente dalla solitudine, i momenti più rischiosi sono dopo i pasti e in particolar modo dopo cena. Non è raro che io mi tenga per tutto il giorno, a cena mangi come una persona normale e poi dopo cena cominci a spizzicare.
Come ci sto lavorando... bella domanda. Cercando di non rimanere a casa da sola, in primo luogo; se i miei escono, cerco di andare con loro, ad esempio. Cercando di trovare cose da fare piacevoli subito dopo i pasti e in particolar modo dopo cena ficcarmi nel letto a leggere mi è utile perchè mi scoccia alzarmi, tirarmi via le coperte eccetera. Questo non sempre riesco a farlo perchè il mio ragazzo torna a casa spesso tardi dal lavoro e quindi poi devo aspettare a chiamarlo un bel po'. Così di solito mi concentro nel libro, poi verso le 10 mi alzo per prendere il telefono e chiamarlo e se resto delusa dalla telefonata o bisticciamo di solito la cosa è automatica: metto a posto il telefono, vado in cucina e spizzico. Comunque, sto cercando di trattenermi, concedendomi magari qualcosa di più durante il giorno e cercando d pensare a quello che mi sono già pappata la sera, in modo da evitare di mangiare ancora. Perchè spesso anche una piccola cosa mangiata dopo cena mi scatena la furia.


La giornata di oggi.
Stamattina sono andata a fare le analisi del sangue di controllo che dovrò portare all'ospedale dove mi seguono per valutare la ripresa o meno di alcuni valori (potassio, vitamina D ecc ecc). Ho avuto una discussione con mio papà (indiretta) perchè mia mamma gli ha chiesto i soldi per gli esami e lui ha iniziato a urlare dicendo che ormai faccio esami ogni settimana e che sono una sanguisuga e che la sanità costa un sacco ecc ecc. Se solo sapesse che:
a) Per più di 6 mesi mi sono pagata tutte le visite che ho fatto nel centro DCA da sola, senza nessuno che sapesse niente di quello che stavo facendo (e la mia famiglia non lo sa tuttora, tranne mia madre, in effetti);
b) Mi è stata data l'esenzione solo a partire dal 7° mese e quindi in realtà tutte le visite che ho fatto lì dopo non le ho pagate;
c) Tutti i farmaci che prendo, dei quali ovviamente lui è all'oscuro, me li pago da me

forse non urlerebbe...
Mi sono sempre sentita in debito. Vorrei tanto non pesare più sulle spalle di nessuno. Più che cercare di guarire da sola, cercare di rimettermi insieme da sola, cercare di stare bene da sola, cercare di curarmi da sola cosa devo fare? Niente. Non dovevo ammalarmi e basta.

Avevo il morale sotto i piedi stamattina. Per fortuna poi sono andata in università e a pranzo mi sono vista con la mia migliore amica.... ogni volta che la vedo penso sempre di più che è una persona straordinaria, che ha una forza interiore veramente enorme. Anche lei ha sofferto di DCA, in misura più lieve, sebbene da qualche anno abbia problemi di binge.. ultimamente le capitano periodi di tristezza infinita, cosa davvero strana considerando che lei è la persona più solare, allegra e forte che io abbia mai conosciuto... ma nonostante questa tristezza, riesce sempre a tirarmi su. Non consolandomi o dicendomi chissà che cosa, ma semplicemente parlando di sè, delle sue esperienze, condividendo con me le sue avventure, ascoltando le mie e ridendoci su. In questo periodo è particolarmente in crisi soprattutto xkè ha raggiunto il suo "peso massimo" mai raggiunto e non si vede per niente bene. Ma io ogni volta che la guardo non posso far altro che pensare a quanto sia bella e meravigliosa e stupenda e perfetta. I suoi capelli lunghi scuri, i suoi occhi blu, il suo sorriso. Il suo modo di muoversi, la sua semplicità e ingenuità, la sua genuinità. Non la cambierei con nessuno al mondo e non cambierei niente di lei. L'ho vista a diversi livelli di pesi e di misure e per me era sempre bellissima. E' la migliore amica di sempre. E riesce sempre a rendermi una giornata migliore. E oggi mi ha fatto proprio svoltare pagina. Spero di riuscire ad essere per lei almeno la metà di quello che lei è per me. Vorrei davvero che fosse felice. Vorrei davvero che riuscisse a superare questi problemi. Lo vorrei con tutto il cuore e penso che lei ce la farà perchè ha una forza interiore travolgente, da uragano. Le voglio bene e spero che vincerà la sua battaglia.
So che lo farà perchè lei è la migliore guerriera che io abbia mai conosciuto.
Ma ha sempre combattuto battaglie per gli altri.
Anche per me. Una volta anche contro di me.
Spero che riesca a guardarsi, a vedere dentro di sè.
Ad accorgersi delle meraviglie e delle risorse e delle opportunità e delle possibilità. E non veda solo limiti e solo domande e solo dubbi e solo fumo. Che si accorga di ciò che vale e di ciò che può dare.
E che riesca finalmente a godersi davvero la sua felicità.
Ti voglio tanto bene amica mia. E anche se ho paura che le nostre strade possano dividersi e noi possiamo perderci nei meandri delle nostre vite, tu resterai sempre nel mio cuore. Non potrò mai dimenticarti.

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D.A. di oggi:
Colazione: cappuccino e brioche vuota (80 + 200 = 280)
Pranzo: insalatona con insalata, zucchine, carote, gamberetti, tonno (300) + yogurt (60) + pera (80) = 440
Merenda: 2 pesche (100) + 1 pacchetto di cracker (170) = 280
2° merenda (misto binge): 2 fette di pane con la nutella (250)
Cena: hamburger di soia (160) + verdura (30) + 1 mela (100) + 1 yogurt (60) = 350

Tot. 1500

martedì 10 settembre 2013

Rientro... si ricomincia... cosa?

E rieccomi qui.
Sono stati 10 giorni bellissimi, ma anche angoscianti in alcuni momenti, ma la cosa importante è che io sia riuscita a superarli...
Non senza feriti, certo, ma ce l'ho fatta senza abbuffarmi e senza vomitare.
Ho avuto una brutta esperienza di crisi d'astinenza... sono stata obbligata ad andare a cena con una famiglia e avevo voglia di abbuffarmi, prima, durante e dopo. Non l'ho fatto. Prima di uscire mi sono stesa sul letto. Tachicardia, sudorazione e tremori. Pensavo: voglio biscotti, brioche, nutella, voglio riempirmi per essere un'altra persona per sopravvivere a questa serata, se devo vederli non voglio che li veda me ma che li veda lei, lei la bulimica che è così affabile, così simpatica, così rumorosa. Io sono silenziosa, brusca, diffidente e stronza. Ho resistito. Sono andata in bagno a rinfrescarmi la faccia, non capivo più se il mio corpo voleva colpire il muro, piangere, farmi del male, picchiare qualcuno... ho lasciato perdere.
In questo stato d'animo sono andata da questa famiglia e la moglie mi ha detto: "Cara, ti vedo ingrassata dall'anno scorso. Sei molto più tonda e piena. Ma non stai male eh!". Colpo di grazia. La bulimica è stata disintegrata. Ho passato la serata muta, a mangiare quello che mi andava, ho lottato contro il dannato impulso di vomitare e ho vinto. Poi però ho "litigato" col mio ragazzo: "Perchè dovevi comportarti così stasera?" "Decidi tu: mi preferisci così oppure una grande chiacchierona che mangia tutto quello che trova sul tavolo per impedirsi di dire quello che pensa davvero?"

Ieri sono tornata. E mi sono abbuffata. Della serie: si ricomincia.........

Vorrei invece riprendere da dove mi sono fermata durante le vacanze. Lotta. Tieni duro. Non lasciare che prenda il sopravvento. Se lo fa, accettalo e sentilo. Senti le sue urla, la sua lotta, il suo bisogno assatanato di sventrare qualsiasi tipo di cibo. Finchè lo senti e non lo fai, il controllo ce l'ho io.

Oggi si ricomincia.
Si ricomincia la palestra
Si ricomincia la tesi
Si ricominciano le pratiche del tirocinio
Si ricomincia la terapia

Ho paura, ho tante cose da affrontare e ho paura di lasciare per ultime sempre le stesse.... quelle che riguardano la me più profonda. Ho bisogno di me. Bisogno del mio nucleo vero, che ho toccato in vacanza. La mia scoperta delle vacanze è stata questa: senza sintomo io sono sempre io.

Non so se qualcuna ricorda della mia paura relativa alla perdita del sintomo come sinonimo della perdita di sè. Non è così e ora ne ho la prova. Perchè ho combattuto il sintomo e io sono rimasta io. Certo, non sono una persona particolarmente amabile in certi momenti, ma sono sempre io. E il mio ragazzo se l'è un po' presa perchè il gatto diffidente che c'è in me si è mostrato a persone alle quali lui vuole bene, ma lui mi ama per ciò che sono. E allora, dov'è la fregatura? Nessuna fregatura, togliere il sintomo farà male, ma non sdradicherà la mia vera me. Se non ho mai avuto paura di soffrire perchè dovrei averne ora, rinunciando al sintomo? Non lo so, ma voglio capirci di più.

Nuove consapevolezze, nuovi inizi.


Ricomincio da dove sono caduta.

Day 6: Do you have any fear foods? If so, post a picture of them here. Yep, have the picture on your blog, and try to stop being scared of these foods.

La maggior parte dei cibi di cui solito mi abbuffo mi fanno paura. Alcuni li mangio anche in condizioni normali ma devo starci attenta, altri no.
Due giorni fa, ad esempio, ho mangiato a colazione una brioche alla nutella. Non ne mangiavo una senza che facesse parte di un'abbuffata da 8 anni circa. E' stata una bella soddisfazione. Ma non posso dire di non averne più paura: mi sn sentita in colpa per tutto il giorno. In generale, tutta la roba dolce mi fa paura e non sono in grado di dosarla. Poi, ci sono anche cose salate che non ho mai mangiato al di fuori delle abbuffate: salatini, focacce e pizze di quelle alte e unte, patatine... Vediamo se riesco a darvi un'idea con una piccola galleria delle cose di cui ho più paura:
                        


Non so cosa faccia si che ad esempio io sia riuscita a mangiare quella brioche senza abbuffarmi. Vorrei davvero essere spensierata e mangiare quello che mi va quando mi va, senza sentirmi in colpa o in dovere di abbuffarmi.

D.A. di oggi:
Colazione: 150 ml latte ps (70) + 30 gr cereali integrali (90) = 160
Spuntino: mela (100)
Pranzo: minestrone (200) + 1 fetta di pane (50) + 1 cucchiaio di grana (30) + una pesca (40) + uno yogurt (60) = 380
Merenda: 1 yogurt (60) + 1 frutto (60) = 120
Cena: petto di pollo (150) + verdura (50) + crackers integrali (170) + frutta (60) = 430
Post cena: gelato (260)

Tot: 1450




Buon settembre a tutte, ragazze