sabato 22 marzo 2014

Swan Lake



Ieri sera ho avuto il piacere di andare a vedere al teatro Arcimboldi di Milano lo spettacolo Swan Lake Reloaded, una versione "alternativa" del celebre lago dei cigni. Vi lascio la presentazione scritta sul sito del teatro stesso e un video che più o meno riassume lo spettacolo https://www.youtube.com/watch?v=0uwAm08iQJY :

"SWAN LAKE, LA VERSIONE RELOADED DI RYDMAN
Ovvero: come da un negozio fetish di Londra si può trarre ispirazione per un’opera d’arte.

“Stavo dando un'occhiata a Camden Market e ho visto queste gonne di pelle nera con nappe intrecciate”, racconta Rydman. “La cosa strana è che mi hanno ricordato dei cigni scuri e ho pensato: e se i cigni ne Il lago dei cigni fossero prostitute drogate e il cattivo Rothbart il loro protettore? Ero totalmente rapito dall'idea che ho verificato subito su Google se qualcuno avesse già riflettuto su questa interpretazione”.

Nessuno lo aveva fatto.

È così che nasce Swan lake reloaded, una riscrittura audace del più celebre tra i balletti classici di Čajkovskij, con la sua avventurosa unione tra street dance e danza classica. È la versione de Il lago dei cigni che ognuno di noi può comprendere, perché “se tutti sanno cosa sta succedendo, allora si può ballare intono a quell’emozione”, continua Rydman. Non vi è dunque traccia di stregoneria o di eventi soprannaturali in questa interpretazione. La storia è ambientata nel presente, con Rothbart, nientemeno che uno spacciatore tossicodipendente, che usa la droga per ottenere e esercitare potere intorno a sé. I cigni sono prostitute in pellicce bianche, stivali di vernice e tacchi a spillo, soggiogate dal protettore/pusher Rothbart. Nella lotta tra bene e male il desiderio di droga e amore svolge un ruolo centrale. Riuscirà il vero amore a spezzare l’incantesimo come nella versione originale? Come finirà la storia questa volta?

ČAJKOVSKIJ A PASSO DI STREET DANCE
La commistione tra stili di danza apparentemente agli antipodi fra loro, street dance e danza classica, si ritrova anche nella scelta delle musiche. Per questa produzione, infatti, Rydman ha utilizzato, insieme alle musiche originali di Čajkovskij, brani composti ad hoc da musicisti pop e rock svedesi e internazionali. L’intuizione del coreografo svedese si è rivelata vincente. Rydman, membro e fondatore della compagnia svedese di danza Bounce, vede nel successo dello show la conferma che la street dance può finalmente essere considerata uno stile di danza a tutti gli effetti, in grado di attirare e soddisfare un pubblico sempre più vasto.

“Voglio creare il mio linguaggio, una danza contemporanea e urbana che possa fondersi perfettamente con alcuni riferimenti classici. Perché tutto è danza”. "


Personalmente devo dire che mi è piaciuto moltissimo il modo in cui hanno rappresentato la dipendenza, l'astinenza, la purezza, la cattiveria e la libertà.
I ballerini veramente superbi e in particolare il cattivone Rothbart lasciava a bocca aperta con ogni suo movimento. Vi lascio l'inizio dello spettacolo dove c'è proprio Rothbart che si presenta... mi dispiace perchè vederlo dal vivo è tutta un'altra cosa e la qualità del video non rende giustizia...  https://www.youtube.com/watch?v=C8nphexRXpA

In definitiva... Uno degli spettacoli più belli che abbia mai visto.

venerdì 28 febbraio 2014

Tanti auguri a me........


Oggi è il mio compleanno. 
Detesto questo giorno.
Questa sera cercherò di non pensarci sbevazzando a tutto spiano...

Questi ultimi giorni (leggi: ultimo mese) sono stati veramente difficili e vorrei prendere questo giorno come (ennesimo) punto di partenza per una svolta... voglio davvero volermi più bene, voglio davvero cercare di amare il mio corpo, di prendermi cura di lui e di accettarlo per quello che è, senza dargli addosso e violentarlo più di quanto io abbia già fatto....

In questi anni ho avuto molta difficoltà a volermi bene, ma adesso che sono arrivata ai 25 ne porto i segni sul mio corpo, nella mia mente e sulla mia anima. E' ora di cambiare, è ora di vivere perchè così non posso andare avanti. E' difficile ma non posso arrendermi. Se devo arrendermi devo farlo completamente, ma di certo non posso restare in questo limbo di compromessi automutilanti.

O vinco o perdo, non ci sono vie di mezzo questa volta. In questo caso il bianco- nero deve funzionare perchè le scale di grigio mi hanno intrappolata in questa non vita per troppo, troppo tempo.

lunedì 24 febbraio 2014

Tornata?

Accidenti. E' da molto che non scrivo. Solitamente ciò succede perchè:
a) E' un periodo particolarmente bello;
b) E' un periodo particolarmente brutto;
c) E' un periodo particolarmente stressante (eu-stress o di-stress è a discrezione individuale).

Indovinate qual è la mia motivazione?


*rullo di tamburi*


La vecchia Lisbeth avrebbe risposto "Ma ovviamente la b) no, sciocchine?!?!" invece la nuova Lisbeth - che però sono sempre io, accidenti - dice: a) + b) + c):

kg persi: 0 (male)
kg presi: 4.5 (molto male)
sintomi spariti: 0 (male)
sintomi nuovi: 0 (molto bene)
farmaci nuovi: 0 (molto bene)
farmaci vecchi con dosaggio aumentato: 1
corsi di formazione incominciati: 1
blocchi di terapie conclusi: 2
cambiamenti rilevati a livello oggettivo dai test: diversi (molto bene, peccato che non riesca a ricordarmeli)
ricordi dolorosi rimossi a cui ho avuto accesso: 1 (e basta e avanza)
ore della giornata in cui posso occuparmi di me stessa in senso positivo: 0 (male)
amiche perse: 1 (male, era l'unica che avevo)
amiche nuove: 0 (molto male)
fidanzato: 1 (sempre lo stesso, molto bene)
animali domestici: 0
rapporti con i genitori: pessimi come sempre


che dire??????????? Sono tornata!


lunedì 16 dicembre 2013

Cosa significa avere un DCA da più di 8 anni?

Essere peggio di una vecchia nel prendere le medicine.
E attenzione: tra poco ci saranno ben due new entry!!!


Dio, che tristezza.


martedì 19 novembre 2013

Piove, piove ed è solo l'inizio...

Buongiorno!
Oggi piove ed è solo l'inizio di una settimana sotto la pioggia, io la detesto >.< amo l'inverno, ma assolutamente non la pioggia. Primo perchè le strade fanno schifo e la maggior parte degli automobilisti sembra essere cieco dell'esistenza di pedoni che fanno lo slalom tra marciapiedi allagati e arrivano a tutta velocità facendoti la doccia; secondo perchè l'umidità gonfia i capelli e/o li ondula e uno non è che può girare con la piastra per capelli dentro la borsetta (anche se, di fatto, ho quella pocket ma insomma, mi vergogno un po' a arrivare in comunità che sembro una barbona, andare in bagno e uscire stile red carpet). Infine, odio la pioggia perchè i treni fanno ritardo, in tutti i luoghi pubblici tutti i pavimenti sono scivolosi, tutti corrono avanti e indietro con ombrelli fradici che ti bagnano dovunque e insomma >.< non mi piace proprio sto tempo ._. ma dato che sembra che durerà una settimana.... conviene che mi abitui.

Ieri in terapia è stata pesante perchè c'era un mood super depressivo e abbiamo parlato di comportamenti automutilanti e ideazione suicidaria... i primi mi riguardavano in prima persona in quanto settimana scorsa ho avuto la grande idea di fare della mia pancia un libro di insulti graffiato, dopo veramente tanti anni che non lo facevo più. La stessa cosa è capitata anche ad un'altra ragazza, un'altra ancora era spaventata e assolutamente persa nel suo dolore e ci ha riportato il suo pensiero, mentre veniva in macchina, di spiaccicarsi contro al muro...
Inutile dire che tutto ciò ha fatto emergere la parte peggiore di me, quella ultradepressiva, quella che dice: "Sei una stupida perchè non hai le palle per morire, preferisce non-vivere in questo limbo di orrore". Le psicologhe hanno cercato di tirare su il morale e di sottolineare che se ognuna di noi in certi momenti sceglie di vivere non è per mancanza di coraggio, ma perchè c'è qualcosa che ci spinge oltre, verso la vita, la guarigione...
Non ne sono così convinta, ma ho deciso di lasciar perdere questo tema perchè è troppo doloroso e in questo momento credo sia sconveniente per me affrontarlo. Ho deciso di partire ad affrontare una cosa che mi crea molto disagio e che sento molto presente in questo momento della mia vita, anche se in realtà è una costante delle mie giornate: l'umore che passa dalle stelle alle stalle.
Ho creato una specie di schema costituito da una scala a 11 punti (visto che in psicologia si usano solo le scale a 5 o a 10 punti e mi da fastidio questa standardizzazione, ho creato la prima scala a 11 punti XD) così composta:
0 = annichilimento/angoscia; 
1 = disperazione/terrore; 
2 = abbandono; 
3 = depressione; 
4 = tristezza/dolore; 
5 = nervosismo; 
6 = speranza; 
7 = contentezza; 
8 = entusiasmo; 
9 = orgoglio; 
10 = felicità.

E ogni giorno devo sforzarmi di mettere una X sul mood che mi rappresenta meglio. Per me è veramente difficile perchè a parte identificare gli stati 0 e 10 non sono capace di individuare tutti gli altri e la maggior parte del tempo mi sento sconfinata in una terra di mezzo confusa e indefinibile.

Oggi, dopo un'attenta riflessione, sulla base del fatto che:
a) Sono un po' influenzata ma ho voglia di reagire;
b) Ho tante cose da fare e ho paura e al contempo voglia di farle
Direi che mi sento un 6, speranza, perchè in questo momento credo di potermi porre degli obiettivi raggiungibili.

L'obiettivo che mi sono posta nell'ideare questa scala è quello di cercare di capire come mi sento e quindi agire di conseguenza; mi spiego meglio: spesso quando non so come mi sento e ho solo una gran confusione in testa, questo stato mi genera un senso di irrequietezza che si ripercuote inevitabilmente sull'alimentazione. Se riesco invece a individuare il mio stato d'animo e quindi anche ciò che lo sostiene (eventi, sensazioni) penso di poter riuscire meglio a gestire l'alimentazione perchè non avrei più bisogno di utilizzarla come strumento per autoregolarmi, in quanto la mia autoregolazione dovrebbe generarsi da tutto il contesto che sostiene il mio stato d'animo.
Insomma, non so se mi sono spiegata :D comunque, visto che siamo in sperimentazione direi che non ho niente da perdere.... vediamo come va :) un bacione a tutte!

venerdì 15 novembre 2013

Chi non muore si rivede...

Ciao ragazze!
Scusate l'assenza prolungata... come tutti i periodi, anche questo è stato caratterizzato da alti molto alti e da bassi molto bassi... ma oggi ho deciso di tornare per raccontarvi le novità e per ricominciare questo percorso insieme a voi.

Laurea. Ho raggiunto il mio obiettivo del 110 e lode! Sono stata felicissima non tanto per il voto, quanto per il fatto che i miei genitori erano lì e per la prima volta li ho visti veramente orgogliosi di me. E' stato bellissimo riuscire finalmente a renderli felici e dato che spesso questa è stata la mia ragione di vita, ne sono stata veramente soddisfatta. Anche se questa sensazione non è durata molto, sono contenta che loro l'abbiano vissuta. Ovviamente poi c'è stato il rovescio della medaglia con mio fratello che se l'è presa perchè prima che io entrassi a discutere la tesi continuava a dirmi: "Ah non vedo l'ora di vedere la tua faccia quando ti dirò qual è il mio regalo" e io gli ho detto: "Guarda scusa ma ora ho altro a cui pensare"... e lui se l'è legata al dito. Fatto sta che il fatidico regalo era una cena fuori con lui e quindi vi lascio immaginare com'è andata... ho passato tutto il giorno ad abbuffarmi per l'angoscia.

Mini fuga d'amore col mio ragazzo. Il mio ragazzo è stato ovviamente più perspicace rispetto ai miei bisogni e mi ha portata come regalo di laurea due giorni in un posto lontano dal mondo in mezzo alla natura e agli animali... è stato bellissimo, finalmente abbiamo avuto l'occasione di stare insieme e ritrovarci. Scriverlo adesso mi sembra di averlo vissuto non so quanto tempo fa, mentre è passato meno di un mese!

Tirocinio. Ho iniziato il tirocinio post laurea nella comunità di tossicodipendenti... mi sto trovando benissimo con gli operatori e i pazienti, c'è un clima veramente familiare e dato che per me sentirmi parte di una famiglia continua ad essere il mio tallone d'achille, lì mi sento a casa. D'altra parte però mi sento un po' in difficoltà con il cibo perchè lì si mangia tutti insieme; io per fortuna essendo vegetariana mi porto le mie cose da casa ma poi magari si festeggia tizio o caio, un paziente cucina una cosa apposta per me e quindi va a finire che mangio sempre qualcosa in più! La cosa buona è che lì per lì non mi sento affatto in colpa, poi appena esco e torno a casa tutto va a rotoli... questa cosa devo perfezionarla.

Lavoro. Da domani inizio a lavorare presso un call center tutti i sabati e domeniche e festivi (tipo natale, capodanno ecc) dalle 10 del mattino alle 9 di sera. Si, è un suicidio ma dato che non ho tempo per fare altri lavori durante la settimana e il tirocinio post laurea ovviamente è gratuito, questo è l'unico modo per mettere da parte qualche soldo. Sinceramente poi vorrei prendere questa esperienza anche come un'opportunità per iniziare una dieta seria e mangiare molto meno durante il week end perchè questi chili di troppo non accennano ad andarsene (ovviamente perchè io sono una testa di cazzo, non per altro) e io ne ho piene le scatole. Vediamo come va domani.

Per il resto, ad oggi...... Per il resto, la situazione familiare è ritornata ad essere quella pre-laurea: mia mamma è arrabbiata con mio papà e si sfoga con me; mio papà mi usa come capro espiatorio delle sue arrabbiature e non mi parla; con i miei fratelli il rapporto per ora è stabile. Col mio ragazzo ci sono state discussioni sul nostro futuro perchè sembra che abbiamo aspirazioni divergenti... sinceramente se prima ero molto angosciata su questo ora mi sono calmata e credo che devo vivere il momento presente e per il futuro si vedrà.
La terapia continua anche lì tra alti e bassi... settimana scorsa mi sentivo completamente distrutta e volevo arrendermi. Arrendermi del tipo "buttarmi sotto a un treno" e non intendo in senso metaforico. Ho ricominciato a tagliarmi e questa volta ha assunto un'altra forma: mi sono scritta frasi assolutamente annichilenti sulle cosce e sulla pancia con la lametta. Del tipo "ti odio", "fai schifo". Mi ha calmato moltissimo, era da anni che non lo facevo e di fatto non sono felice di aver ricominciato. Ma adesso, ad esempio, non ne sento più il bisogno e per ora le croste mi bastano a ricordare la sensazione.
La cosa di cui sono più stufa sono queste oscillazioni estreme tra la vita e la morte, tra la voglia di arrendersi e la voglia di reagire, mi piacerebbe rimanere in un mood equilibrato almeno per una settimana.... ma sembra impossibile.
In tutto ciò mi faccio molte domande sulla mia vita come psicologa. Quando sono in comunità la mia parte malata svanisce ed emerge solo quella competente. E mi sento tale, sinceramente. Mi impegno moltissimo in qualsiasi cosa mi venga data e non per senso del dovere ma perchè mi piace. Poi esco di lì e la mia vita mi ritorna sulle spalle e mi chiedo: "Ma chi voglio prendere in giro? Sono più borderline di loro a momenti e pretendo invece di fare quella che ha qualcosa da insegnargli?"
E in effetti è strano sentir parlare gli operatori di diagnosi di disturbi di personalità dei pazienti che ho anche io e invece sentirmi diversa da loro. Certo, sono diversa: i miei agiti sono più contenuti, non hanno mai messo a rischio la mia vita e quella altrui, non hanno mai messo in discussione le regole della società e le leggi dello stato.... e allora perchè mi sento più simile a loro che a una persona normale, quando esco di lì?
Da un lato sono contenta di riuscire a scindermi quando sono lì con loro e riuscire ad essere professionale senza pensare ai miei problemi; dall'altra mi chiedo quanto sia giusto farlo.... credo che di questi aspetti ne parlerò in terapia.


Vi abbraccio tutte!

Lis.

sabato 19 ottobre 2013

Depressione

Mi alzo dal letto, sono seduta e i piedi sfiorano il pavimento. Mi sento rincoglionita. Vado in bagno a fare la pipì. Comincio a prendere coscienza di me stessa. Di ciò che ho fatto ieri, di ciò che farò oggi, di ciò che succederà da qualche giorno. Non di ciò che sono perchè questa è una considerazione troppo, troppo difficile. Sono ciò che faccio, per ora. E ora... non faccio niente.
Quindi, non sono niente.

C'è un ombra sopra di me che diventa più nera man mano il mio cervello si sveglia.
La sento, è come una coperta spessa, che ti stringe, stringe sempre di più e non ti lascia respirare.
Non ti lascia vedere fuori, non ti lascia vedere dentro.
Ti immobilizza e ti costringe a rimanere così, in una terra di nessuno con nessuno attorno e niente dentro di te.
Completamente sola, abbandonata a lei.

Prendere tutte le mattine la pastiglia di antidepressivo mi fa ridere. Perchè devo sentirmi comunque così, nonostante quello?
La mia parte razionale a volte prende il sopravvento e analizza le situazioni contingenti... ieri mia madre ha detto così e io mi sono sentita cosà... ieri mio papà ha fatto così e io mi sono sentita cosà... ieri la mia amica, ieri il mio ragazzo, ieri tizio caio sempronio e io.... e io. Mi sento sempre male.

Cosa pretendo dal resto del mondo? Forse che esista un principe azzurro che mi salvi da queste tenebre. Ma non esiste. Io sono il principe azzurro di me stessa. Deve svegliarsi da questo torpore, rompere le catene e iniziare a vivere.


Io non ce la faccio. Non ce la faccio. Questa coperta nera e profonda mi avviluppa sempre di più e io mi sento stanca, così stanca, dico chiuderò gli occhi, solo per un minuto, solo per 5 minuti e poi...
il giorno si perde, tutti si muovono e io rimango qui

Intrappolata


In una foresta di catene fatte del mio stesso dolore.